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Covid19 – Tra Numeri e Considerazioni

Covid19 – Tra Numeri e Considerazioni

Covid19 c’è da chiarire un po’ e questo è un post lungo per chi ha voglia. 

Non sono un virologo, non sono un matematico, ma leggo decine tra report scientifici e matematici e lavoro su questo per provare a dare risposte serie a cittadini che me lo chiedono ogni giorno.

Evitare le chiusure generalizzate era la priorità e mantenere posti di lavoro una necessità.

Dobbiamo imparare a convivere con questo Covid19 cercando di mantenere il più possibile aperto quello che è possibile per trovare l’equilibrio massimo tra questione economica, sociale e sanitaria.

Primo su tutto la scuola che forma i ragazzi di domani ma che permette di andare a lavoro ai loro genitori.

Ma anche, con regole ferree (contingentamento, distanziamenti, ecc ecc) tutto il resto: teatri, cinema, ristoranti, palestre, bar ecc ecc

Mettiamo un po’ di cose insieme

Abbiamo capito che è difficile trovare una soluzione a questo dannato virus, altrimenti almeno altri paesi sarebbero riusciti a contrastare l’epidemia.

Abbiamo capito cosa ci aiuta e cosa no e con la situazione di Marzo, cosa può essere altamente dannoso per tutti e cosa un po’ meno;

I positivi non sono malati e si dividono in “categorie” tra asintomatici, sintomatici gravi e lievi, più contagianti e meno contagianti. Bene.

Il Covid19 però è lo stesso, non cambia, ma cambia la persona che lo prende.

Certo è che se ci trova in buona forma fisica, senza patologie, rientriamo quasi sicuramente nel 55% degli asintomatici. Se invece abbiamo un fisico debilitato come possono avere gli anziani o giovani ma con patologie precedenti, diventa un problema

(il 5% dei ricoveri)

Naturalmente più alto è il numero dei positivi più si alza il numero di tutte le “categorie”.

I posti Letto 

Ed è qui che entrano in gioco i numeri dei posti letto (e non solo delle terapie intensive).

La situazione di Marzo è stata totalmente diversa rispetto ad oggi e ci ha trovato impreparati su più fronti; Mascherine, cure, posti in terapia intensiva, tamponi, tracciamenti, luoghi di quarantena. Oggi non è così. 

Ma per fare un piccolo confronto, guardando i dati, vediamo che il 12 Marzo (dopo 7 giorni di chiusura) i ricoverati in terapia intensiva da covid19 erano 1100 (59 in Toscana) e i ricoveri in Ospedale 6600 (100 in Toscana) con un picco di oltre 4000 terapie il 3 Aprile e di 29.000 ricoverati il 4 Aprile.

Ieri 24 Ottobre, con le precauzioni prese in distanziamenti, mascherine, tracciamenti e ricerca dei positivi, quindi senza chiusura totale ma con oltre 170 mila tamponi, i numeri sono: 1100 in terapia intensiva (87 in Toscana) e oltre 11.000 in reparto (640 in Toscana), 200mila in isolamento.

Nessun allarmismo, questi sono i dati.

(fonti che ho ripreso: Governo: http://opendatadpc.maps.arcgis.com/…/opsd…/index.html… ISS: https://www.epicentro.iss.it/…/Bollettino-sorveglianza… Pillole di ottimismo: https://public.flourish.studio/story/435616/…)

E le responsabilità? 

Paghiamo il fatto che non tutti hanno rispettato le regole? Che gli autobus con chi va a lavorare/scuola a giro sono pieni? Le vacanze? Le scuole? La riapertura generale in estate? Boh.. forse tutto. Ma questo è il dato di oggi, stop.

E non crediate che i nostri infermieri e medici abbiano voglia di diventare di nuovo eroi della nuova ondata da Covid19!

Altri numeri dalle stesse fonti:

In Italia abbiamo circa 6500 posti in terapia intensiva, “aaahh mi dice mio cuggino che ci sono posti liberi” e meno male!

Infatti ci pre-occupiamo delle cose prima e non quando: “mio cuggino dice che non c’è più posto”

Quindi è oggi che dobbiamo prendere precauzioni, sopratutto quelle utili che ormai conosciamo!

Il 15 ottobre erano 586 in rianimazione, il 24 ottobre 1100, quindi in 8 gg sono raddoppiati, questo vuol dire che se raddoppiano con questa velocità in 24 gg avranno superato il numero massimo dei posti disponibili in rianimazione.

Lo stesso vale per gli altri posti letto in ospedale, se ogni ospedale sarà concentrato nelle prossime settimane a curare sopratutto i sintomatici da ricovero Covid19 (la % che abbiamo detto) saranno purtroppo meno pronti su altre emergenze anche banali come: Incidenti stradali, domestici, sul lavoro… un infarto ecc ecc.

Non solo; chi è oggi in attesa di fare analisi, operazioni più o meno importanti o altro viene verrà rimandato a tempo indeterminato con i disagi che questo comporta (come successo tra Marzo e Aprile)

Tutto qua. 

Se si alza il contagio da Covid19, si riduce lo spazio 

Più si alza il contagio più si alza il rischio per tutti e si riduce lo spazio di cure per tutti.

Allora arrivano le restrizioni, cioè la prevenzione che dovrebbe in qualche maniera attenuare un po’ tutto questo.

E qui subentra il fattore socio-economico, che non è in contrapposizione ma va di pari passo con quello sanitario.

Perchè se la malattia avanzerà l’economia si fermerà comunque come abbiamo già visto in questa fase.

Abbiamo tutti subìto la chiusura, psicologicamente, economicamente e per tanti è stato un vero e proprio calvario e lo è ancora.

Quindi scongiurare una nuova chiusura totale era, e rimane, la priorità e questo per cercare di mantenere il più possibile l’equilibrio tra tessuto socio economico e sanitario come dicevo all’inizio.

Adesso possiamo continuare a cercare dove e chi ha sbagliato oppure correre ai ripari, ma credo davvero che per chiunque fosse stato al governo sarebbe stato difficile trovare soluzioni che andavano bene a tutti.

Ci sono altre responsabilità diffuse? forse si! 

Non ti vuoi mettere la mascherina per strada e quindi non ce l’hai quando incontri qualcuno? Sei complice della situazione socio economico già difficile.

Continui a fare feste e compleanni con gente che non vive con te?

“Perché io son ganzo a me non mi prende e me ne frego?” Sei complice dell’emergenza sanitaria ed economica. Inutile girarci intorno.

Ci vuole senso di responsabilità per se e per gli altri.

Questa la situazione.

Poi.

Linee chiare del Governo sul futuro!

Penso che dovrebbe essere fuori discussione che prima di prendere misure ancora più drastiche, come sembra che arriveranno oggi, mi aspetterei dal governo chiarezza su come affronteremo il fattore economico e psicologico e sanitario nell’immediato futuro.

Sopratutto per tutte quelle persone che sono già in seria difficoltà!

Perchè se è vero che a marzo non eravamo pronti, oggi, avevamo il tempo e la foto della situazione degli altri stati intorno a noi e di quello che sarebbe accaduto e farsi trovare ancora impreparati è un po’ una sconfitta.

La situazione è eccezionale 

Certo, in una situazione eccezionale, dove nessuno in Europa o nel mondo trova soluzioni al Covid19 se non quelle che ha preso il governo ieri, non può essere tutto perfetto e nessuno lo chiede.

Ma sicuramente da un buon dottore, quale dovrebbe essere il governo nei confronti della propria cittadinanza ci si aspetta:

  • Trasparenza sulla malattia che stiamo affrontando, 
  • chiarezza sulle complicanze che comporta la malattia 
  • trasparenza sulle cure necessarie 
  • e sopratutto quali sono gli effetti collaterali delle cure che ci serviranno per salvarci dalla malattia! 

Oggi abbiamo più che mai necessità di risposte serie e certe su questo.

Sopratutto per chi è già in seria difficoltà e con questa nuova ondata di covid si ritroverà davvero in quelle fasce più deboli e fragili da dove sarà veramente difficile risalire senza il supporto dello Stato.

La fuga da Milano e dalla paura.

La fuga da Milano e dalla paura.

La fuga da Milano, la scena dei treni presi d’assalto mi ha fatto pensare a tante cose.

Una su tutte: Quando le cose ci toccano da vicino come diventiamo fragili e impauriti.

Pur essendo nella comodità delle nostre case, con il frigo pieno e nessuna bomba esplosa, se ci sentiamo in difficoltà la nostra reazione può essere impulsiva e perché no anche sconsiderata..

Non giudico chi ha cercato di raggiugnere la propria casa di nascita o i propri affetti.

Ma per la legge dei grandi numeri, sono quasi certo che qualcuno di quelle persone, negli ultimi 5 anni, avrà giudicato chi fugge da zone di guerra, chi si affida al mare pur di salvare i propri cari.

A noi è chiesto di rimanere nelle nostre case, calde accoglienti, con la nostra musica preferita, i nostri libri, i nostri cari.. niente, scappiamo uguale.

Spero che questa emergenza, nel dramma che comporta, riesca a fare breccia nei cuori irrigiditi.

Di chi negli ultimi anni, si è messo a urlare, giudicare, si è incattivito contro chi ha avuto la sfortuna di nascere in una parte del mondo diversa.

In queste situazioni i ganzi sono quelli che tutelano gli altri, che li aiutano, non chi cerca di fuggire alle proprie responsabilità.

Sono grandi tutti quelli che in servizio 20 ore su 24 nelle zone di emergenza si stanno impegnando per aiutarci a superare questo momento difficile.

L’ho scritto l’altro giorno in un post Facebook, questo è il momento di stare tutti dalla stessa parte:
Genitori e figli, lavoratori e imprenditori, sportivi e spettatori, siamo tutti uguali e ognuno avrà le proprie difficoltà.

Comici e ristoratori, musicisti e artigiani, muratori e albergatori, per questa volta, e forse per la prima volta, tutti dalla stessa parte.

E proviamo a restarci dalla stessa parte.. a un metro di distanza eh.. ma dalla stessa parte.
…E se un ci può abbracciare per un po’, s’avrà più voglia dopo.
Forza.