da Mirco Dinamo Rufilli | Lug 15, 2016 | Blog
Ancora una volta.
Le notizie arrivano frastagliate, sono le 2.06 di giovedì sera, leggo giornali che battono notizie velocemente e ad ogni aggiornamento aumentano i corpi rimasti sul lungomare.
Si, il lungomare di una città di mare, in pieno luglio in una serata di festa nazionale.
L’ennesima città colpita dalla follia umana, dalla follia dell’odio e del rancore.
L’ennesima città fregata e uccisa nel momento del divertimento.
Non basterà dire “andiamo avanti” o ” non ci fate paura”.. perché di paura ne abbiamo già.
Non basterà dire cosa vogliamo e possiamo fare per difenderci.. abbiamo già detto tutto.
Adesso cosa diremo.. forse ci chiederemo solo dove e quando toccherà anche a noi.
Anche cercare dietrologie, giustificazioni, morali o vendette adesso non servirà a niente e nelle prossime ore avranno parola solo quelli con la soluzione in tasca, pronti a pontificare su tutto… pacifisti convinti o guerrafondai.. i Je sui Nizza, e “negri di merda”, gli “islamici bastardi e i facciamoci un parcheggio..” nessuno che si fermerà, un minuto, nessuno che penserà: ma dove stiamo andando? Riempiranno social e blog con sentenze e giudizi da difensori della giustizia e detentori della verità stile Trump.
E il problema nel problema sarà che nessuno potrà fermarli, questi fenomeni da social.
E così il circolo di odio si crea si fomenta e crea a sua volta ancora odio.
In questi momenti avere fiducia nel futuro è l’atto più difficile da fare, ma è anche quello più importate e utile.
Perché è in questi momenti che dovremmo, quasi per forza, provare, ancora una volta, ad andare oltre le proprie paure, le proprie rabbie e il proprio odio… cercando, con sforzo, di tramandare pace, tranquillità e rispetto.
Fermiamoci porca miseria, pensiamo e fermiamoci, partecipiamo attivamente al cambiamento del mondo in cui viviamo, guardandoci un po’ intorno.
Ma poi… dove cazzo corriamo?
Sono le 2.24. I morti adesso sono 80.
#nizza #stophate #terrorismo
———-
Sonia Guidi, una brava persona, non è tra loro di Nizza, ma se n’è andata oggi nel silenzio incasinato della nostra città e la volevo salutare. Ciao Sonia un caro abbraccio.
da Mirco Dinamo Rufilli | Lug 7, 2016 | Blog
Emmanuel e Chinyery camminavano. Finalmente si sentivano liberi, erano ancora insieme dopo che le truppe Boko Haram avevano messo a ferro e fuoco il loro paese in Nigeria, ucciso i genitori di lei facendo esplodere una chiesa e ucciso anche la loro figlia di due anni.
Già questo sarebbe bastato in una vita ma..
Emmanuel e Chinyery fuggono e passando dalla Libia vengono picchiati, derubati, maltrattati, riescono comunque a saltare su un barcone della speranza verso la Sicilia ma nella traversata Chinyery perde il figlio che porta in grembo e perde così anche quella piccola speranza che portava dentro di se di ricreare una famiglia, quella famiglia che rincorre da anni anche se di anni ne ha solo 24.
Emmanuel e Chinyery arrivano comunque a Fermo nelle Marche, mons. Vinicio Albanesi li accoglie, nonostante non abbia più posto nel suo seminario .. ma vede in loro una storia tragica, una coppia infinitamente colpita dagli eventi.
Emmanuel e Chinyery finalmente si sentono sicuri, camminano in strada e si sentono finalmente sicuri, in una terra creata anche da uomini che hanno lottato per la libertà, contro l’oppressione e contro le divisioni.
Ma non è così.
Le divisioni invece ancora esistono e vengono fomentate ogni giorno da frasi, gesti, pronunciate da persone che vogliono e devono mantenere uno status per interessi personali siano essi politici o economici. Ed è così che la rabbia cresce a dismisura, foraggiata anche da bufale social, video bugiardi, notizie false, che fanno la ricchezza di alcuni, sulla pelle di altri.
Emmanuel diventa una vittima, si una vittima del razzismo Italiano, non ci sono altre parole.
Vittima di quelle parole “Io non sono razzista ma..”
Emmanuel è morto perché era negro e perché Chinyery una scimmia.
Questa è la verità.
Un’altra verità è che questa non è l’Italia della democrazia, dell’uguaglianza, l’Italia fatta dai padri costituenti e che loro immaginavano potesse diventare dopo anni di buio, non è quell’Italia li… Oggi in Italia muoiono ancora le donne uccise da piccoli uomini inutili, muoiono bambini gettati da palazzi per nascondere barbarie che gli sono state fatte dai parenti… In Italia muoiono i più deboli… continuamente;
E siamo davvero così diversi dal resto del mondo?
Oggi pomeriggio Emmanuel morirà e Chinyery rimarrà sola.. sola con i ricordi di una guerra che ha vissuto fino in fondo, una guerra che non trova pace in nessuna parte del mondo.
Chinyery ha deciso di donare gli organi di Emmanuel… organi che non hanno colore e non hanno razza e se ci fosse un po di giustizia, quel suo cuore sofferente ma pieno di speranza, dovrebbe andare a qualcuno di quelli che un cuore ce l’hanno, ma mangiato dall’odio e dalla violenza.
ciao Emmanuel.
#stophate #emmanuelechinyery #fermo #stoprazzismo