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Vivere come ti va e riesce.

Non sono certo un giornalista

ma non per questo non è detto che non possa scrivere,

poi chi mi vuol leggere mi legge chi non vuole cambia canale.. un po’ come lo zapping…

anzi qui, sul vastissimo mondo di internet, è molto meglio dello Zapping televisivo,

più scelta, più varianti.. più possibilità.

E’ come la storia della mia musica, non ho iniziato a fare musica per piacere, ma per necessità..

poi forse ho perso un po’ per strada il gusto del farla per questi nobili motivi…

e anch’io mi sono adeguato allo standard moderno.. “arrivare a qualcosa”.. che errore.

Infatti non sono un musicista… sono uno che scrive e mette in musica delle “Robe” che ha dentro….tutto qui.

Musicista, che parolone.

E’ come reputarsi Chef solo perchè ti piace cucinare… mh.. strano.

Ma il mondo è bello, non solo perchè è vario, ma anche perchè (per ora e per fortuna)

nel nostro paese possiamo  ancora fare (un po’) quello che ci va…

Poi naturalmente fai i conti/scontri con il mondo… infatti questo non vuol dire poi riuscirci a vivere con queste cose.

Ma cos’è importante veramente?

viverCI con queste cose o viveRE con queste cose?

Vorrei vivere di me, del mio vero me… vivere con il riuscire a esprimermi fino in fondo,

dando e liberando veramente fino in fondo la mia vita…

non c’è fortuna più grande di chi trova equilibrio tra l’esterno, l’interno..

vivendo a fondo la propria sensibilità

…pur facendo…… quello che gli capita.

 

 

Gesti forti.

L’unico deterrente
al non crollare sotto i colpi dell’insicurezza
sono la determinazione interiore
e qualcosa su cui puntare
e qualcosa di nobile… sarebbe sicuramente meglio..
(ma va bene anche se è la voglia di vedere
la fiorentina vincere uno scudetto
almeno vivo altri 100 anni!)
La vita è veramente un equilibrio tra le forze interiori.
Siamo labili.. leggeri..e spesso menefreghisti anche con noi stessi.
Ascoltare il grido di aiuto che proviene da dentro
senza la paura dei giudizi, sarebbe la cosa più umana da fare.
Invece siamo troppo “sempliciotti” spesso nel giudicare
le sofferenze altrui.. e troppo sempliciotti
a dire a chi non ce la fa: ” Dai via, non è mai morto nessuno..”
e invece non è così..
persone si buttano dai palazzi
per molto poco agli occhi nostri
ma per tutto agli occhi loro…
Forse la differenza tra un saggio e uno stolto sta proprio qui
nel cercare di non giudicare le sofferenze altrui
come leggere basandosi su di noi
ma cercare di capire fino in fondo… che quando una persona soffre..soffre.
E il motivo è sempre valido.
Boh.
http://bari.repubblica.it/cronaca/2011/06/22/news/giornalista_precario-18064289/?ref=HREC1-8