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“La vita sarebbe semplice, se non ci impegnassimo a complicarla”

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Il nostro tempo

“Non è grave il clamore chiassoso dei violenti…

…bensì il silenzio spaventoso delle persone oneste…”

M. L. King

Quando lessi per la prima volta questa frase stavo studiando la vita di King, rimasi abbastanza folgorato da tutta la sua vita costituita per lo più dall’impegno per i diritti civili della sua minoranza, ma lo rimasi sopratutto da questa sua frase, per come realmente racchiudesse anche l’essenza del nostro tempo.

Il suo “non è grave” non è naturalmente un incitamento alla violenza o un minimizzare la violenza che tra l’altro lo coinvolgeva da vicino ogni giorno, ma è proprio un rafforzativo del concetto: E’ più grave il silenzio degli onesti.

Questa è la vera malattia del nostro tempo, il silenzio degli onesti, dei bistrattati dal mondo del lavoro, delle persone che hanno lottato una vita magari sperando di realizzare piccoli desideri/sogni che fosse una macchina migliore, la casa in campagna, il viaggio della vita… l’università per i figli e che oggi invece se li vedano sfumare grazie sopratutto a delle politiche egoiste.

Parlare, scrivere, battersi, urlare questi sono i mezzi violenti oggi. Usiamoli.

Abbiamo la possibilità ogni giorno di combattere come King per i nostri diritti che sono violati ogni giorno e calpestati da chiunque abbia ad un certo punto della vita un po’ di potere,  ed il silenzio alimenta, il silenzio aiuta a non fermare questo ciclo di violenza psicologica che viene fatta sulle persone.

Togliere i sogni vuol dire togliere speranza, togliere speranza vuol dire togliere la vita.

King lottava ed esortava con queste sue parole a dire: Ragazzi, voi onesti, non state zitti, usate ogni mezzo per combattere le ingiustizie e le malefatte, combattete per il diritto al sogno!

Non svuotiamo definitivamente Il vaso di Pandora, lasciamoci dentro l’unica cosa che riuscì a non scappare, la speranza, che rimane l’unica arma che abbiamo per non morire, perchè quando smetti di sognare, profondamente muori.

 

 

 

 

Gesti forti.

L’unico deterrente
al non crollare sotto i colpi dell’insicurezza
sono la determinazione interiore
e qualcosa su cui puntare
e qualcosa di nobile… sarebbe sicuramente meglio..
(ma va bene anche se è la voglia di vedere
la fiorentina vincere uno scudetto
almeno vivo altri 100 anni!)
La vita è veramente un equilibrio tra le forze interiori.
Siamo labili.. leggeri..e spesso menefreghisti anche con noi stessi.
Ascoltare il grido di aiuto che proviene da dentro
senza la paura dei giudizi, sarebbe la cosa più umana da fare.
Invece siamo troppo “sempliciotti” spesso nel giudicare
le sofferenze altrui.. e troppo sempliciotti
a dire a chi non ce la fa: ” Dai via, non è mai morto nessuno..”
e invece non è così..
persone si buttano dai palazzi
per molto poco agli occhi nostri
ma per tutto agli occhi loro…
Forse la differenza tra un saggio e uno stolto sta proprio qui
nel cercare di non giudicare le sofferenze altrui
come leggere basandosi su di noi
ma cercare di capire fino in fondo… che quando una persona soffre..soffre.
E il motivo è sempre valido.
Boh.
http://bari.repubblica.it/cronaca/2011/06/22/news/giornalista_precario-18064289/?ref=HREC1-8