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La CARD DEL FIORENTINO!

La CARD DEL FIORENTINO!

Da domani sarà possibile acquistare la card del Fiorentino.

Il costo è di € 10,00 e il pass museale è rivolto ai residenti della Città di Firenze e dei Comuni della Città Metropolitana (ex Provincia di Firenze)

La card consente l’accesso illimitato tutto l’anno e 3 visite guidate a scelta tra quelle organizzate da MUSE Firenze!

La Card del Fiorentino sarà utilizzabile per visitare:

📍 il Museo di Palazzo Vecchio (compresi il percorso degli scavi, la Torre di Arnolfo e la mostra degli Arazzi nel Salone de’ Dugento)
📍 il Museo di Santa Maria Novella (accesso da p.za Stazione, 4)
📍 il Museo Novecento Firenze
📍 il Museo Stefano Bardini
📍 la Cappella Brancacci
📍 la Fondazione Salvatore Romano
📍 il Memoriale di Auschwitz
📍 il Museo del ciclismo Gino Bartali
📍 il Museo del Bigallo
📍 il Forte di Belvedere
📍 le torri e le porte dell’ex cinta Muraria (Torre San Niccolò, Torre della Zecca, Porta Romana e Baluardo San Giorgio).

Tutti i dettagli e le condizioni d’uso sul sito:

https://cultura.comune.fi.it/dalle-redazioni/card-del-fiorentino

Dove può essere acquistata la carta?
– presso le biglietterie di:

Museo di Palazzo Vecchio, Museo Novecento, Cappella Brancacci, esclusivamente dal titolare della Card, presentando un documento di identità in corso di validità anche ai fini dell’autocertificazione della propria residenza.


– online, indicando le generalità del titolare il quale dovrà necessariamente ritirare ed attivare la Card entro e non oltre sei mesi dall’acquisto presso le biglietterie di:

Museo di Palazzo Vecchio, Museo Novecento, Cappella Brancacci, esibendo il voucher di pagamento e un documento di identità in corso di validità anche ai fini dell’autocertificazione della propria residenza.

Viva Fiorenza!

Attentato a Nizza e la fiducia nel futuro

Attentato a Nizza e la fiducia nel futuro

Ancora una volta.
Le notizie arrivano frastagliate, sono le 2.06 di giovedì sera, leggo giornali che battono notizie velocemente e ad ogni aggiornamento aumentano i corpi rimasti sul lungomare.
Si, il lungomare di una città di mare, in pieno luglio in una serata di festa nazionale.
L’ennesima città colpita dalla follia umana, dalla follia dell’odio e del rancore.

L’ennesima città fregata e uccisa nel momento del divertimento.
Non basterà dire “andiamo avanti” o ” non ci fate paura”.. perché di paura ne abbiamo già.
Non basterà dire cosa vogliamo e possiamo fare per difenderci.. abbiamo già detto tutto.
Adesso cosa diremo.. forse ci chiederemo solo dove e quando toccherà anche a noi.

Anche cercare dietrologie, giustificazioni, morali o vendette adesso non servirà a niente e nelle prossime ore avranno parola solo quelli con la soluzione in tasca, pronti a pontificare su tutto… pacifisti convinti o guerrafondai.. i Je sui Nizza, e “negri di merda”, gli “islamici bastardi e i facciamoci un parcheggio..” nessuno che si fermerà, un minuto, nessuno che penserà: ma dove stiamo andando?      Riempiranno social e blog con sentenze e giudizi da difensori della giustizia e detentori della verità stile Trump.

E il problema nel problema sarà che nessuno potrà fermarli, questi fenomeni da social.
E così il circolo di odio si crea si fomenta e crea a sua volta ancora odio.

In questi momenti avere fiducia nel futuro è l’atto più difficile da fare, ma è anche quello più importate e utile.  

Perché è in questi momenti che dovremmo,  quasi per forza, provare, ancora una volta, ad andare oltre le proprie paure, le proprie rabbie e il proprio odio… cercando, con sforzo, di tramandare pace, tranquillità e rispetto.
Fermiamoci porca miseria, pensiamo e fermiamoci, partecipiamo attivamente al cambiamento del mondo in cui viviamo, guardandoci un po’ intorno.
Ma poi… dove cazzo corriamo?
Sono le 2.24. I morti adesso sono 80.
 
#nizza #stophate #terrorismo
———-
Sonia Guidi, una brava persona, non è tra loro di Nizza, ma se n’è andata oggi nel silenzio incasinato della nostra città e la volevo salutare. Ciao Sonia un caro abbraccio.
 
 
 

Emmanuel.

Emmanuel.

 
Emmanuel e Chinyery camminavano. Finalmente si sentivano liberi, erano ancora insieme dopo che le truppe Boko Haram avevano messo a ferro e fuoco il loro paese in Nigeria, ucciso i  genitori di lei facendo esplodere una chiesa e ucciso anche la loro figlia di due anni.
Già questo sarebbe bastato in una vita ma..

Emmanuel e Chinyery fuggono e passando dalla Libia vengono picchiati, derubati, maltrattati, riescono comunque a saltare su un barcone della speranza  verso la Sicilia ma nella traversata Chinyery perde il figlio che porta in grembo e perde così anche quella piccola speranza che portava dentro di se di ricreare una famiglia, quella famiglia che rincorre da anni anche se di anni ne ha solo 24.
Emmanuel e Chinyery arrivano comunque a Fermo nelle Marche, mons. Vinicio Albanesi li accoglie, nonostante non abbia più posto nel suo seminario .. ma vede in loro una storia tragica, una coppia infinitamente colpita dagli eventi.

Emmanuel e Chinyery finalmente si sentono sicuri, camminano in strada e si sentono  finalmente sicuri, in una terra creata anche da uomini che hanno lottato per la libertà, contro l’oppressione e contro le divisioni.
Ma non è così.

Le divisioni invece ancora esistono e vengono fomentate ogni giorno da frasi, gesti, pronunciate da persone che vogliono e devono mantenere uno status per interessi personali siano essi politici o economici. Ed è così che la rabbia cresce a dismisura, foraggiata anche da bufale social, video bugiardi, notizie false, che fanno la ricchezza di alcuni, sulla pelle di altri.
Emmanuel diventa una vittima, si  una vittima del razzismo Italiano, non ci sono altre parole.
Vittima di quelle parole “Io non sono razzista ma..”
Emmanuel è morto perché era negro e perché Chinyery una scimmia.
Questa è la verità.

Un’altra verità è che questa non è l’Italia della democrazia, dell’uguaglianza, l’Italia fatta dai padri costituenti e che loro immaginavano potesse diventare dopo anni di buio, non è quell’Italia li… Oggi in Italia muoiono ancora le donne uccise da piccoli uomini inutili, muoiono bambini gettati da palazzi per nascondere barbarie che gli sono state fatte dai parenti… In Italia muoiono i più deboli… continuamente;
E siamo davvero così diversi dal resto del mondo?

Oggi pomeriggio Emmanuel morirà e Chinyery rimarrà sola.. sola con i ricordi di una guerra che ha vissuto fino in fondo, una guerra che non trova pace in nessuna parte del mondo.
Chinyery ha deciso di donare gli organi di Emmanuel… organi che non hanno colore e non hanno razza e se ci fosse un po di giustizia, quel suo cuore sofferente ma pieno di speranza,  dovrebbe andare a qualcuno di quelli che un cuore ce l’hanno, ma mangiato dall’odio e dalla violenza.
ciao Emmanuel.
 
#stophate #emmanuelechinyery #fermo #stoprazzismo
 

La nazionale gioca e oscura Dacca.

La nazionale gioca e oscura Dacca.

La nazionale che gioca e che oscura Dacca.
9 Italiani uccisi, offuscati da 11 che si giocano un europeo.
E’ questa la sensibilità maggioritaria degli italiani, non c’è storia, è qui che viene fuori in realtà l’importanza che diamo alle vittime, siano esse straniere o Italiane.
E non dite che ormai siamo abituati alle stragi ed è per questo che…

Social Intasati da rigori battuti con i ginocchi e da nessun “laggiù facciamoci un parcheggio” o “Musulmani di merda”… e questo non perché tutto di un tratto siamo diventati buoni e belli..no, certo che no.
Mi chedo: Ma se fosse stato un momento di silenzio, di notizie deboli, di giornali con su scritto cazzate dette e ridette, la notizia dei morti italiani a Dacca, cosa avrebbe scatenato? Sarebbe stata sicuramente la manna dal cielo per giornalisti e persone che in ogni strage e vittima della follia umana vedono un opportunità di slancio o politica o di vendita, che tristezza. Invece no.
Rimaniamo con negli occhi i rigori di Zaza e Pellè, che adesso saranno: uno ad ingelatinarsi  il ciuffo e l’altro a rasarsi quel poco che gli è rimasto in testa, su qualche spiaggetta caraibica.
E non importa, questa volta, se erano musulmani ed hanno ammazzato italiani..  non importa, perché gli italiani hanno perso,  ma non la guerra della dignità, la partita con la Germania.
 
#dacca #terrorismo #euro2016 #pellè #nazionale
 
 
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Mac Donald's.

Allora forse va detta così: Il mio no a Mac Donald’s in Piazza Duomo, non è legato alla qualità del cibo o a:
“Madonnina santa in piazza Duomo no”… perché se dobbiamo parlare di qualità del cibo o di negozi/esercizi brutti in questo momento in centro, siamo rovinati.
Per me il no, è legato a quello che Mac Donald’s rappresenta da sempre.
Certo, è alla pari di Nespresso, di Universo Sport o di molti altri..come tanti dicono e scrivono, ma Mac donald’s ha dato il via (almeno 25 anni fa) proprio a questo:
Alla globalizzazione dei grandi marchi.
Mac Donald’s, insieme a Coca cola, Nike e alcuni altri (non molti) ha lavorato anni per accentrare il mercato su di se, conquistando il mercato mondiale (vendendo schifezze) e mettendolo in mano a pochi marchi.
Se la forbice del reddito mondiale si è ristretto, cioè “pochi ricchi che comandano tanti”, è anche perché queste grandi multinazionali hanno lavorato in quel senso.
Se oggi il mercato della musica, per esempio, è comandato da 2/3 marchi nel mondo, è anche colpa di Mac Donald’s, che quindi per me dovrebbe smettere di aprire, in generale.
Per me era No a Brozzi, come al Galluzzo, o dove volete voi.. per me Mac Donald’s ha un significato storico, di battaglie giocate 20 anni fa contro quello che oggi viviamo e che subiamo. Tutto qui.
E’ vero, oggi ci viene da dire: “ormai.. ”
l’inevitabilità delle cose.. ma forse possiamo ancora scegliere tra Ora o Mai.
Infatti.. Ora, vo a farmi un Cuba Libre con la cola, che alle 9 ci sta bene, tanto ormai…
#sischerza