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Ciao Carla.

Ciao Carla.

Ciao Carla.
Carla Pieraccini era la responsabile dell’ufficio cultura del Q1.
Carla era quella voce gentile che rispondeva al telefono, che aiutava chiunque avesse voglia di organizzare un evento o di proporlo.

Carla purtroppo Giovedì scorso se ne è andata… e se n’è andata così, in silenzio, in un attimo..
perché è così che a volte succede, andiamo via in un attimo.


Si in un attimo andiamo via… ma in un attimo non va via il resto, quello che sei stato, quello che hai detto, fatto o urlato al cielo, al mondo.. al tuo credo.
Questa mia nota vuole essere soltanto un ringraziamento ufficiale e pubblico a lei, che mi ha aiutato in questi due anni a realizzare cose bellissime, di cui lei era orgogliosa e felice e vuole essere sopratutto, un ringraziamento per quella sua gentilezza e pacatezza con cui affrontava chiunque, anche chi a volte te le leva dalle mani come diceva lei..
Mi rimangono i suoi grazie, prego.. gli scusami sinceri che faceva prima di ogni telefonata, mi rimane quella sua cura dei dettagli e dei particolari.. perché sono sempre quelli a fare la differenza.
A settembre faremo due grandi eventi, uno è la Rificolona in S.S. Annunziata il 7 Settembre, di cui lei era follemente innamorata e che quest’anno gli tributerà un ricordo speciale.. l’altro è una sorpresa.. anzi.. è LA sorpresa.. intanto annotatevi Lunedì 12 Settembre Piazza Santo Spirito, lei ne sarà felicissima.
Ciao Carlina. 

Cambiare un piccolo qualcosa.

Naturalmente il cambiamento parte dall’interno.
Dall’interno delle situazioni per cambiare le situazioni.
Dall’interno di me stesso per il cambiamento personale.
Poi ci vogliono le azioni concrete, mirate al cambiamento.
Azioni che a volte duri fatica a fare e che spesso
possono sembrare inizialmente controproducenti.
Poi la coerenza invece viene premiata, gli sforzi vengono recepiti anche all’esterno
ed è così che inizia cambiare, anche soltanto, un piccolo qualcosa…
ma si sa.. Tanti pochi fanno assai.
Ho sempre messo in primo piano l’impegno dall’interno delle cose che affrontavo
così per la musica, così per le amicizie, così adesso per il quartiere.
Ho sempre pensato che l’impegno personale, al di là di indicare/additare all’esterno
le cose che non mi vanno, sia la cosa più ripagante e concreta che si possa fare.
Ho imparato anche che se voglio cambiare le cose,
le devo cambiare li, proprio dove sono in quel momento.
Senza aspettarmi un aiuto, ma alzandomi da solo,
e tenendo sempre presente in mente
che le rivoluzioni umane si fanno partendo da se stessi.
Il mio impegno è impegnarmi in quello che faccio
e resistere alle intemperie ogni volta che le affronto.
Augh.