fbpx
Santo Spirito, scelta Giusta?

Santo Spirito, scelta Giusta?

“Ai giovani vanno date alternative sane ma giovani. Ma l’alternativa ad un tavolino al bar, non può essere un altro tavolino in un locale.”

E’ appena passato il primo weekend di Santo Spirito a numero chiuso.

Sono stato in Piazza tutte e due le sere a vedere e capire quello che sarebbe successo.

Il numero delle persone all’interno non è mai arrivato a 1000 e nel momento di picco della serata si è raggiunto il numero massimo di 600 persone.

Le persone vengono contate tramite un app sui telefoni degli addetti che sono all’ingresso dei varchi.

La Piazza era vuota e sinceramente si respirava un’aria surreale per un weekend qualunque di inizio Ottobre .

“Questa è una piazza da sempre sinonimo di socialità e aggregazione, purtroppo con la pandemia molte alternative al divertimento sono venute meno e così qua si è innalzato notevolmente il numero di avventori. 

Questo in Estate ha creato difficoltà nell’equilibrio tra diritto al divertimento, diritto al sonno e tutela delle attività economiche della Piazza. 

Con il risalire dei contagi però è stato inevitabile dover prendere delle precauzioni in fatto di assembramenti e la gestione dei flussi di ingresso  ha sicuramente ridotto il rischio affollamento e messo in sicurezza la tutela della salute pubblica”

Questo è all’incirca quello che ho detto alla trasmissione “L’aria che tira” di La7 presente in Piazza Sabato sera (andrà in onda stamani dalle 11)

Il Dibattito

Ma il dibattito su Piazza Santo Spirito parte da lontano e deve avere più piani di discussione secondo me.

Adesso la priorità è sicuramente l’emergenza covid e visti i dati in crescita non possiamo rimandare. 

Una misura come questa aiuta a non dover arrivare a chiusure più drastiche che porterebbero ad una crisi ancora più profonda nel settore economico della città.

Santo spirito è stata per tutta l’estate il luogo di assembramento per eccellenza e da qui la scelta di intervenire proprio lì.

Poi arriva il tema della gestione del “maldivertimento” e la tutela degli spazi pubblici (di Movida ne parlo qui)

In futuro ci sarà bisogno di spazi alternativi e idee per vivere al meglio gli spazi pubblici come Santo Spirito e credo vada fatto con cultura e buon senso. 

Non possiamo pensare di far vivere perennemente una piazza come quella vista negli ultimi due giorni, ma naturalmente neanche assediata come l’abbiamo vista nelle ultime settimane.

Allora il punto centrale è qui. 

Il Futuro del divertimento 

Il futuro del divertimento post covid diventa centrale.

  1. Avere una visione giovane di quello che vuol dire vivere la notte da giovani.
  2. l’alternativa ad un tavolino di un bar non può essere un tavolino di un locale.
  3. Spengendo la città non si mandano a letto i ragazzi, ma si mandano in giro a cercare qualcosa da fare. E’ il cosa fanno che ci manca, allora diamo loro alternative valide per vivere al meglio le loro notti. 
  4. Spostando le persone da un luogo si sposta solo il problema ma non si risolve, anzi, si creano dei vuoti urbani che vengono riempiti spesso da attività più silenziose ma spesso più pericolose per i nostri giovani: “Gli anni ’80 docet”

E poi c’è il piano socio-economico: non tutti si possono permettere di stare seduti ad un tavolino di un locale a spendere per stare in compagnia, questo crea diversità sociali importanti tra i giovani.

Credo manchino luoghi di aggregazione e socialità in cui ogni giovane si può sentire accolto anche senza avere chissà che cosa in tasca.

Ripenso alla cascine con l’Anfiteatro dei concerti gratuiti, alle discoteche presenti che accoglievano migliaia di ragazzi ogni fine settimana che in qualche maniera avevi sempre chi ti metteva in lista ridotta o gratis.

Ripenso ai Circoli Arci, luoghi dove ti sentivi accolto anche senza consumare con serate intere passate con una birra e tre partite al calcino in compagnia.

E questo non è romanticismo o nostalgia, ma è ricordare quello che funzionava e che dava ai nostri giovani il senso di sentirsi accolti e parte di qualcosa.

Oggi dobbiamo cercare di vivere al meglio la situazione per quello che è ma pensiamo già a domani che arriva prima di quanto si pensi.